Assegno divorzile per l’uomo?
La Cassazione dice sì!
La Corte di Cassazione, con ordinanza 10016/2023, ha recentemente stabilito che è legittimo riconoscere un assegno divorzile ad un ex marito, se il contributo economico da lui fornito alla conduzione e realizzazione familiare ha permesso, all’ex moglie, di proseguire gli studi universitari e migliorare la propria formazione, favorendo l’inserimento nel mondo del lavoro.
La vicenda trae origine dalla domanda di assegno divorzile proposta da un marito nei confronti della moglie, in occasione del procedimento di divorzio pendente avanti il Tribunale di Ancona.
Il Tribunale ha riconosciuto l’assegno all’uomo, poiché la donna aveva aumentato la propria capacità reddituale rispetto agli anni della separazione, grazie al contributo economico del marito.
La Corte di Appello ha motivato la propria decisione affermando che è necessario valutare i vantaggi ottenuti da un coniuge e ricollegabili al contributo fornito dall’altro.
Pertanto, il marito ha messo a disposizione dell’ex moglie quanto a lei necessario per proseguire e completare gli studi universitari, raggiungendo una posizione economica notevolmente superiore a quella del marito.
Gli Ermellini hanno confermato la legittimità del riconosciuto assegno divorzile all’ex marito, ponendo alla base del ragionamento giuridico la funzione compensativa-perequativa del suddetto contributo.
In sostanza, l’assegno di divorzio ha una funzione composita assistenziale, perequativa e compensativa, che mira a compensare e riequilibrare le posizioni economiche dei coniugi che sono arrivate ad essere profondamente diverse, proprio in ragione delle decisioni familiari prese di comune accordo in costanza di matrimonio.
(Avv. Anna Tatulli)